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La salute, il bene pił prezioso

La salute, il bene pił prezioso

Il Quarto Principio del Benessere aiuta a orientarsi tra esami pre e post natali, bilanci, percentili, vaccinazioni e di tutto un po' per fare scorta di consigli utili e affidabili sulla sua salute.

La salute del nascituro occupa il primo posto in cima ai mille pensieri che attraversano la mente di mamma e papà fin dall’attesa. La prima cosa importante è che il bambino stia bene, e tutto il resto viene dopo.

La salute presente e futura del bambino è fortemente influenzata dallo stile di vita e dalle scelte che si compiono prima e durante la gravidanza e durante i primi anni di vita del bambino. Mamma e papà sono dunque determinanti nel porre delle solide basi su cui poggiare la salute del bambino di oggi e dell’adulto di domani.

1 I controlli alla nascita

Non appena il bimbo viene alla luce, il personale medico del punto nascita riesce a fare, in pochi istanti, una rapida valutazione delle sue condizioni di salute.

L’indice di Apgar
Frequenza cardiaca e respiratoria, tono muscolare, riflessi e colorito della pelle sono i 5 parametri che si valutano per assegnare al piccolo un numero da 0 a 10, il cosiddetto Indice di Apgar, acronimo di Apperance, Pulse, Grimace, activity e respiration, ovvero colorito della pelle, frequenza cardiaca, riflesso alla stimolazione nasofaringea, tono muscolare e respirazione.

Un punteggio da 8 a 10 denota che il passaggio alla vita extrauterina si sta svolgendo in piena normalità. Si tratta di controlli molto importanti, che vengono ripetuti anche dopo 5 minuti di vita del bambino. Il neonatologo esegue poi una visita molto più approfondita, passando in rassegna ogni parte del suo corpo, la forma della testa, il naso, la bocca e le orecchie, palpa l’addome, ascolta con maggiore accuratezza il respiro e il battito del cuore, osserva i genitali. Poi medica il moncone del cordone ombelicale e restituisce il piccolo alle cure amorevoli di mamma e papà.
I controlli proseguono nei giorni successivi e spaziano dalla misurazione dell’ossigenazione del sangue, alla determinazione del gruppo sanguigno, alla misurazione dell’ittero neonatale, fondamentale per scongiurare il rischio di danni neurologici.
Un altro controllo effettuato nei primi giorni di vita è la manovra di Barlow-Ortolani, per valutare il corretto funzionamento dell’anca del bambino. Questa manovra consiste in una delicata manipolazione delle gambine, che vengono piegate e divaricate per verificare che la testa del femore ruoti correttamente, senza scatti. Se riscontra un’anomalia, il neonatologo prescrive un’ecografia dell’anca per approfondire la sua valutazione. Indipendentemente dall’esito della manovra, oggi è prassi raccomandare ai genitori un’ecografia di controllo dell’anca a 4-6 settimane.

Per correggere l’eventuale difetto della displasia congenita dell’anca, nei primi mesi il bambino deve mantenere il più spesso possibile le gambe piegate con le ginocchia divaricate, la cosiddetta posizione “a ranocchietta”. È possibile aiutare il bimbo con appositi pannolini oppure utilizzando due pannolini normali sovrapposti. Anche tenerlo spesso nella fascia porta bambino o nel marsupio può essere di grande aiuto, a patto che le gambine siano ben divaricate e le cosce sostenute, nella classica posizione a “M”.

Molti altri test di screening vengono effettuati nei primi giorni di vita del bambino, a seconda dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) di ogni Regione. Tra questi, il test del riflesso rosso, che serve a controllare la trasparenza dell’occhio attraverso la pupilla fino al fondo oculare; il test delle otoemissioni acustiche, per controllare l’udito del bambino e identificare precocemente eventuali problemi che possono interferire, se non riconosciuti, con lo sviluppo neuro-sensoriale e l’apprendimento.

Infine, entro 72 ore dalla nascita tutti i bimbi vengono sottoposti al prelievo di alcune gocce di sangue dal tallone per lo screening delle malattie metaboliche rare. Tra queste, l‘ipotiroidismo congenito, la fibrosi cistica e la fenilchetonuria, anche se di recente l’offerta è stata ampliata ad alcune decine di malattie metaboliche, variando da Regione in Regione. Oltre agli esami e ai controlli, altre due procedure mediche a cui viene sottoposto il piccolo alla nascita sono un’iniezione intramuscolare di vitamina K, per prevenire la malattia emorragica del neonato, e la somministrazione di un collirio antibiotico per proteggerlo dal rischio di congiuntiviti causate dai batteri incontrati al passaggio nel canale del parto.

I primi controlli medici da fare al neonato - la salute è il bene più prezioso

2 I bilanci della salute

Il pediatra di famiglia diventa, fin dalle dimissioni, il principale riferimento per i neogenitori, cui ci si rivolgerà non solo in caso di problemi di salute del neonato, ma anche per i periodici controlli di salute. La sua scelta si effettua presso la ASL di zona (oppure online), nominando uno dei pediatri “di libera scelta” elencati nell’apposito registro e utilizzando il codice fiscale assegnato al bambino.

È fortemente consigliato valutare la scelta del pediatra già prima della nascita, per accelerare le procedure dopo la nascita e non trovarsi in difficoltà nei primi delicati giorni e settimane di vita del neonato. Il pediatra di libera scelta o di famiglia è uno specialista che lavora in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale e riceve i piccoli pazienti nel suo ambulatorio. Quasi tutte le sue prestazioni sono gratuite, fatta eccezione per alcuni certificati, visite fuori orario ed esami non previsti dagli Accordi Collettivi dei pediatri con le Regioni.

L’assistenza del pediatra di famiglia è un diritto di tutti i bambini italiani dalla nascita fino ai 14 anni, età in cui possono affidarsi al medico di famiglia (è possibile anticipare questo passaggio a partire dai 6 anni in casi particolari).

Il bambino deve essere periodicamente sottoposto a dei controlli specifici svolti proprio dal pediatra, denominati bilanci di salute, una decina di incontri programmati dalla nascita ai 14 anni, che servono a valutare la crescita, le condizioni di salute, il raggiungimento delle diverse tappe dello sviluppo motorio, cognitivo, relazionale e prevenire, o cogliere tempestivamente, eventuali patologie in corso.

I primi 5 bilanci della salute previsti dagli Accordi Collettivi sono concentrati nel primo anno di vita del bambino, quando i cambiamenti e le nuove conquiste si susseguono a ritmo più serrato: a 1 mese, 2-3 mesi, 4-6 mesi, 7-9 mesi e 10-12 mesi. I successivi appuntamenti sono previsti a 15-18 mesi, 2-3 anni, 5-6 anni, 8-10 anni e 11-13 anni. Alcune Regioni offrono un numero anche maggiore di bilanci di salute.

A ogni incontro il pediatra visita il bambino dalla testa ai piedi, lo pesa, misura l’altezza e, fino ai due anni, anche la circonferenza cranica. Valuta la capacità visiva e uditiva, le competenze motorie, quelle sociali. Nel corso dei primi bilanci di salute ripete la manovra di Barlow-Ortolani. Molti prescrivono un elettrocardiogramma di controllo a 4-5 settimane di vita. Tutti gli incontri programmati, poi, sono occasioni per parlare con i genitori, rispondere alle loro domande, chiarire i loro dubbi, alleviare le loro ansie, incoraggiare l’adozione di uno stile di vita sano.

3 Le vaccinazioni

Gli esperti del Ministero della Salute hanno stilato una lista di vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, ecco il calendario vaccinale:

Obbligatorie

anti-poliomielitica

anti-difterica

anti-tetanica

anti-epatite B

anti-pertosse

anti-Haemophilus influenzae tipo b

anti-morbillo

anti-rosolia

anti-parotite

anti-varicella.

L'obbligatorietà per le ultime quattro (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella) è soggetta a revisione ogni tre anni in base ai dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte.

Sono, inoltre, indicate ad offerta attiva e gratuita, da parte delle Regioni e Province autonome, ma senza obbligo vaccinale, le vaccinazioni:

4 Vitamine e sali minerali

Mamma e bambino in spiagga - La vitamina D è importante per lo sviluppo

Nei primi giorni di vita, è raccomandata l’integrazione di due vitamine che possono scongiurare l’insorgenza di alcune problematiche.

La prima è la vitamina K, prodotta dai batteri della flora intestinale, che ha un ruolo fondamentale nel meccanismo di coagulazione del sangue. La sua carenza può determinare piccole emorragie a livello dell’intestino, delle vie urinarie e, ancor peggio, a livello cerebrale: è la cosiddetta malattia emorragica da deficit di vitamina K, che può presentarsi in forma precoce nei primi 2-3 giorni di vita o in forma tardiva tra la seconda e la 12° settimana. Ad ogni bambino in Italia viene somministrato, subito dopo la nascita, per via iniettiva 1 mg di vitamina K.

La seconda integrazione raccomandata a tutti i bambini è quella di vitamina D. È presente in piccole quantità in alcuni alimenti, ma viene per lo più prodotta dalla pelle esposta ai raggi solari. Un suo grave deficit ostacolerebbe seriamente lo sviluppo scheletrico del bambino. A seconda di particolari necessità, il pediatra potrà prescrivere altri tipi di integratori.

Infine, a partire dall’eruzione del primo dentino da latte intorno ai 6 mesi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda la fluoroprofilassi, ovvero la supplementazione di fluoro, un minerale che rinforza lo smalto dei denti e previene l’insorgenza di carie nel bambino.

5 La crescita: tabelle, percentili e curve

La valutazione della crescita del bambino, nei primi anni di vita, deve fare i conti con i famosi percentili.

Il pediatra riporta i parametri auxologici (peso, altezza, circonferenza cranica e indice di massa corporea) del bambino su un grafico che permette di valutare e monitorare l’andamento nel tempo delle curve di crescita. La curva centrale di ogni tabella è la media: rappresenta il peso, la statura o la circonferenza cranica più comune tra i bimbi dell’età a cui la tabella fa riferimento.

I percentili

I percentili sono numeri che indicano la distanza dalla media di un valore verso l’alto o verso il basso e, sulle curve di crescita, sono rappresentati ognuno da una curva (quella più bassa è quella del 3° percentile mentre quella più alta è al 97° percentile). Un bambino la cui statura è collocata al cinquantesimo percentile è perfettamente nella media rispetto alla popolazione dei suoi coetanei. Se la statura è al settantesimo percentile, è più alto della media per la sua età. Se è al trentesimo percentile, è più basso della media.

Nel corso dei primi due anni, il pediatra farà riferimento all’altezza, al peso e alla circonferenza cranica. Dopo i due anni misurerà solo l’altezza ed il peso. Più dei valori numerici assoluti, nell’interpretazione del ritmo di crescita di un bambino, il pediatra deve prendere in considerazione non solo i valori standard presenti nelle curve, ma anche altri parametri, tra tutti quello dell’altezza dei genitori, che gioca un ruolo determinante, ad esempio, nella statura finale.

6 I disturbi fisiologici del neonato

Nei primi mesi di vita tutti i bambini sperimentano qualche piccolo disturbo, fisiologico per fortuna, che tende a scomparire senza conseguenze nella maggior parte dei casi, ma che provoca a mamma e papà qualche preoccupazione in più.

Vediamo i più frequenti disturbi dei neonati.

7 Salute orale e primi dentini

Bimbo che scopre i suoi dentini - la salute orale e la dentizione dei neonati

Così come accade sul fronte del wellness, anche la salute orale del bambino è strettamente legata  a quella della mamma, prima e dopo la nascita. Studi recenti hanno dimostrato che maggiore è la presenza di carie nella futura mamma, maggiore è la possibilità di trasmettere la stessa patologia al piccolo. È bene allora tenere sotto controllo anche in gravidanza la salute orale, per risolvere eventuali problematiche presenti. Le forti variazioni ormonali, poi, possono indebolire e infiammare le gengive, causando la cosiddetta “gengivite gravidica”, con arrossamenti, dolore e sanguinamento.

Per quanto riguarda il bambino invece, i primi dentini da latte compaiono attorno al 3-6° mese di vita, ma anche in questo caso, ogni bambino è un caso a sé e ha tempi diversi nella dentizione.

I denti decidui, comunemente chiamati denti da latte, iniziano a spuntare attorno al 3°-6° mese di vita. In tutto sono 20, così suddivisi per ogni arcata dentale: 2 incisivi centrali, 2 incisivi laterali, 2 canini, 4 molari.
I primi ad uscire sono in genere gli incisivi centrali inferiori, mentre i superiori compaiono più tardi, tra il 5° e il 7° mese.
L’eruzione degli incisivi centrali e laterali delle due arcate si completa, generalmente, entro il primo anno, seguono i primi molari, tra il 12° e il 18° mese, i canini, tra il 18° e il 24° mese, e i secondi molari, tra il 24° e il 30° mese.

La comparsa dei primi dentini, si sà, provoca disturbi e fastidi, che possono avere conseguenze sull’umore del piccolo e sul sonno. In alcuni casi, può comparire febbre, diarrea e inappetenza. Per lenire il disagio, è possibile usare una crema specifica ad azione calmante da spalmare delicatamente sulle gengive interessate oppure massaggiare le gengive con una garza sterile imbevuta di acqua fredda. E offrire, in più occasioni, gli appositi dentaruoli possibilmente freddi da mordere. Infine non trascurare mai le coccole di mamma e papà, che hanno sempre una grande potenza consolatoria.

L’igiene orale deve essere insegnata al bambino come sana abitudine, fin da prima della dentizione, massaggiando le gengive con una garza sterile tiepida e umida, o con gli appositi guantini in microfibra e successivamente, alla comparsa dei primi dentini, con lo spazzolino.

L'appuntamento con lo spazzolino può essere proposto al bambino dapprima sotto forma di gioco, soprattutto tra i 12 e i 36 mesi, periodo in cui è giusto che inizi a prendere confidenza con lo strumento. L’ideale sarebbe già pulire i dentini dopo ogni pasto o almeno alla mattina e alla sera, prima di andare a letto.

Entro i 6 mesi dalla comparsa del primo dentino, si consiglia di fare un primo controllo con l’odontoiatra, con un duplice scopo: far abituare il bambino all’ambiente odontoiatrico e soprattutto fare prevenzione. I denti decidui, infatti, vanno sempre trattati, anche se sono destinati a cadere: la cura e la permanenza in bocca fino alla permuta di questi primi dentini sono fondamentali per la futura salute orale.

Argomento a parte sono poi i disturbi del cavo orale nei primi mesi di vita, in particolare afte e mughetto. Le prime, sono piccole vescichette di colore bianco o rossastro, che si formano sulle pareti della bocca o sotto la lingua. Le seconde si presentano come macchie chiazze biancastre, simili a residui di latte,  e sono un’infezione micotica provocata dal fungo della Candida albicans, naturalmente presente nella flora intestinale dell’organismo. È sempre bene consultare il pediatra in proposito e non sottovalutare il problema che, nei casi più gravi, può portare anche a infezioni sistemiche.

8 Se il bambino è ammalato

Prima o poi bisogna confrontarsi con le prime malattie e infezioni. Soprattutto quando si frequenta il nido oppure se in casa ci sono fratellini, è molto probabile che il neonato sviluppi le prime infezioni, di fronte alle quali il suo organismo deve reagire e difendersi.

Le vaccinazioni proteggono dalle malattie più serie. Per tutte le altre, l’organismo si arrangia costruendo man mano le difese immunitarie per combattere gli agenti patogeni che le causano.

Bimba con la febbre - le malattie più comuni nei bambini

Ecco una panoramica dei sintomi e delle malattie più diffuse a questa età.

9 Le manovre di disostruzione

Dottoressa che spiega manovre di disostruzione pediatrica

Uno degli incidenti più comuni e pericolosi in età pediatrica è l’inalazione di un corpo estraneo con ostruzione delle vie respiratorie.

Dai 6 mesi all’anno e mezzo i bambini cominciano a mangiare cibi solidi e hanno la tendenza ad esplorare gli ambienti e portare alla bocca tutto quello che trovano. Per questo non devono mai essere lasciati soli mentre mangiano e bisogna allontanare dalla loro portata piccoli oggetti duri di dimensioni tali da entrare in bocca e poter essere ingoiati o peggio inalati.

Un attacco di tosse o il pianto improvviso di un bambino che sta mangiando o giocando possono essere il segnale di un’ingestione o inalazione di un corpo estraneo: è fondamentale l'intervento tempestivo dell’adulto, che deve sollecitare il bambino a tossire ancora più forte, senza scuoterlo o dargli pacche sulle spalle, che potrebbero smuovere il corpo estraneo e spingerlo ancor più in profondità.
Se non espelle l’ostacolo rapidamente, bisogna chiamare il 112.
Se invece il piccolo diventa improvvisamente pallido, con le labbra livide e non riesce a piangere o a tossire, vuol dire che l’ostacolo chiude completamente le sue vie respiratorie. In questo caso, oltre che chiamare immediatamente il 112, è necessario mettere in atto le manovre di disostruzione pediatrica per l’espulsione dell’oggetto.

Queste manovre in genere vengono illustrate durante i corsi di accompagnamento alla gravidanza o in appositi percorsi formativi svolti da personale qualificato. È di fondamentale importanza frequentare un corso specifico e imparare le manovre di disostruzione: è il modo migliore per apprendere la tecnica e reagire con prontezza in caso di emergenza. Informazioni e video utili sono disponibili sul sito web e sul canale Youtube della Croce Rossa Italiana.

Per approfondire ulteriormente il tema del salute del neonato e del bambino potete consultare sul sito ufficiale Baby Wellness Foundation la pagina dedicata al Quarto Principio del Benessere
https://babywellnessfoundation.org/la-salute-il-bene-piu-prezioso/

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