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Igiene del neonato: orecchie, occhi, unghie, capelli e naso

Igiene del neonato: orecchie, occhi, unghie, capelli e naso

Prendersi cura del neonato partendo dall’igiene quotidiana, che offre anche momenti di coccole e intimità tra il piccolo e i genitori.

La cura di un bambino, specie se appena nato, è fatta di attenzioni e piccoli gesti amorevoli che ogni genitore apprende, compie e perfeziona un giorno dopo l’altro. L’igiene, in particolare, offre moltissime occasioni di contatto e accudimento, contribuendo a rafforzare lo speciale legame genitore-neonato.

Ma quanti dubbi possono assalire mamma e papà, specie se alle prime armi, sul corretto modo di occuparsi del neonato e della sua igiene? Ecco una serie di consigli utili in proposito, su come prendersi cura delle orecchie, del naso, delle unghie, degli occhi e della cute del neonato, redatti in collaborazione con gli esperti.

Le orecchie del neonato: igiene e cura

Le cure primarie del neonato - Bimbo che si tocca l'orecchio - come pulire le orecchie dei bambini piccoli

(Credits foto: Freepik - freepic-dilleril)

Le orecchie del neonato sono molto delicate, per questo è importante che la loro pulizia si limiti al padiglione esterno, all’ingresso del condotto uditivo, senza spingersi oltre e con le dovute accortezze. Prima fra tutte quella di utilizzare una garza o un panno umido e delicato, e non il cotone idrofilo (cotton-fioc) o altro materiale estraneo. È importante fare molta attenzione durante questa operazione, poiché il piccolo potrebbe reagire con dei movimenti bruschi della testa, con il rischio di incorrere in lesioni del timpano.

“La presenza di cerume nelle orecchie dei lattanti è una condizione normale e serve a proteggere il canale uditivo. In generale, è sconsigliato rimuovere il cerume dalle orecchie dei neonati e dei lattanti a meno che non ci siano segni di accumulo eccessivo o di ostruzione.”

Nella maggior parte dei casi, non è necessario fare qualcosa per rimuovere il cerume dalle orecchie dei bambini e, generalmente, il bagnetto è sufficiente per mantenere una quantità normale di cerume nel condotto uditivo.

Gli occhi del neonato: igiene, congiuntivite neonatale e massaggio lacrimale

Va da sé che gli occhi siano una delle parti più delicate del neonato: nei primi mesi, essi sono ricoperti da un muco denso e appiccicoso attorno alla palpebra e potrebbero far fatica ad aprirsi. È del tutto normale e ci vogliono circa 2 mesi perché il meccanismo di detersione inizi a funzionare. Si parla a tal proposito di congiuntivite neonatale. Per curare la congiuntivite neonatale, cioè la presenza di secrezione oculare che ostacola la normale apertura delle palpebre, è consigliabile detergere delicatamente l’occhio ed effettuare un leggero massaggio della palpebra inferiore verso la radice del naso. In questo modo si potrà osservare la regressione di questo banale evento in poche ore. Tale gesto di cura del neonato può essere svolto quotidianamente, al mattino, e diventare una vera e propria routine di igiene e coccola del bambino.

Ecco alcuni consigli utili su come pulire gli occhi del neonato:

Le cure primarie del neonato - Bimbo con occhi azzurri - come pulire gli occhi del bambino

(Credits foto: Freepik - yanalya)

Abbiamo menzionato il massaggio lacrimale. Ma che cos'è e come si effettua?

In genere il dotto naso-lacrimale del neonato si apre entro il primo anno di vita. Prima che ciò accada, è possibile che il bimbo abbia una lacrimazione continua, il cosiddetto “occhietto che lacrima”, dovuto appunto all’ostruzione parziale o completa del dotto che impedisce lo scarico delle lacrime nel nasino. Per facilitarne l’apertura, gli esperti consigliano il massaggio lacrimale, che può essere svolto in 3 differenti modalità, sempre come fosse un gioco, con voce calma e rilassata.

Massaggio lacrimale - prima modalità:

Massaggio lacrimale - seconda modalità:

Massaggio lacrimale - terza modalità:

Tramite il massaggio del canale lacrimale del bambino si agevola l’apertura della valvola di Hassner, principale responsabile dell’ostruzione dei canali lacrimali. Contemporaneamente si eliminano dal dotto e dai canali lacrimali eventuali batteri che possono essere proliferati a causa dell’ostruzione. Le lacrime agiscono poi naturalmente come disinfettante e battericidi.

Le unghie del neonato: igiene e cura

Le cure primarie del neonato - bimbi che tengono la mano del genitore - come prendersi cura delle unghie del bambino

(Credits foto: Freepik - holiak)

Alcuni neonati nascono già con le unghie lunghe e in generale si presentano morbide e si rinforzano con il passare del tempo. Tenere le unghiette corte aiuta ad evitare graffi al viso e contemporaneamente assicura una buona igiene delle mani.

Ma quando e come tagliare le unghie del piccolo? Dopo il bagnetto o immergendole in acqua tiepida per alcuni minuti per ammorbidirle, oppure durante le ore di sonno, in modo da evitare movimenti bruschi e improvvisi. Utilizzare sempre forbicine a punta arrotondata.

È importante, sia per le unghie dei piedi sia per quelle delle mani, fare attenzione a non approfondire troppo il taglio. Questa accortezza serve a prevenire il rischio di unghia incarnita, quindi che l’unghia, crescendo, possa penetrare nella pelle intorno al dito. Inoltre le unghie non ben arrotondate, potrebbero dare una sensazione di fastidio e attirare il bambino a mangiarsi le unghie. Nel caso di cuticole (pellicine) secche è utile l’uso di creme idratanti per le mani.

Il cuoio capelluto del neonato: crosta lattea e capelli

Il bambino presenta delle crosticine bianco-giallastre (che di solito hanno un aspetto untuoso) sul capo, sul viso e sulla zona centro-facciale: è la crosta lattea. A volte, può essere presente anche sulle sopracciglia, oltre che sul naso, sulle guance e sulle orecchie. La crosta lattea dei neonati è una forma di dermatite seborroica che interessa la cute del neonato, non dipende dall’igiene ma da fattori ormonali. Potrebbe comparire dalla seconda settimana di vita ma tende a scomparire progressivamente nei primi sei mesi.

Il più delle volte la crosta lattera non è un fenomeno fastidioso per il piccolo: il prurito si verifica molto raramente e i problemi sono soltanto di natura estetica.

Come trattare crosta lattea:

Le cure primarie del neonato - mamma che tiene tra le mani la testolina del suo bambino - come prendersi cura del cuoi capelluto dei neonati

L'altra domanda frequente è relativa a come lavare i capelli del neonato. Lo si può fare ogni 2-3 giorni con un detergente biologico che non contiene sostanze chimiche, preferibilmente a base di olio e sostanze emollienti a pH neutro. È consigliabile che il lavaggio dei capelli avvenga durante il bagnetto, momento di coccole per definizione e di bonding neonatale. Non esistono regole precise su quante volte vadano lavati i capelli: il lavaggio può essere fatto ogni giorno oppure due volte alla settimana, senza esagerare per scongiurare possibili irritazioni.

È bene svolgere tutti i passaggi con la massima delicatezza: applicare il prodotto - meglio se pH neutro e ingredienti naturali - sui capelli bagnati ma non gocciolanti, massaggiare delicatamente e sciacquare, evitando sempre il contatto con gli occhi. Soprattutto per le prime volte, si raccomanda di usare pochissima acqua, proprio per far abituare il neonato alla sensazione di avere la testolina bagnata.

Come asciugare i capelli al neonato? Se il piccolo ha pochi capelli, è sufficiente tamponare con cura e delicatezza la sua testa aiutandosi con un asciugamano morbido e prestando la massima attenzione a non esercitare pressione sulle fontanelle. I capelli dei neonati sono fini e molto delicati, per cui non serve pettinarli. Se invece il neonato ha molti capelli ci si può aiutare con una spazzola dalle setole molto soffici o con un pettine dai denti larghi e arrotondati, procedendo delicatamente quando i capelli sono ancora bagnati o umidi. Si può anche utilizzare un phon ma ci sono delle regole da rispettare: potenza minima, temperatura tiepida (mai calda) e getto d’aria mai diretto sul viso e sugli occhi.

Il nasino del neonato: igiene e cura

Il nasino libero è un’ottima garanzia contro raffreddori e malattie delle vie respiratorie: solo se la mucosa non è ostruita dal muco, può svolgere nel modo migliore il suo ruolo di difesa delle infezioni e delle irritazioni. I bambini fino ai 3 anni di età spesso hanno il nasino pieno di muco in quanto incapaci di soffiarsi il naso da soli con frequente ristagno del muco all’interno delle cavità nasali. Poiché i neonati respirano principalmente attraverso il naso, è fondamentale mantenere le loro vie nasali pulite e libere da muco e agenti infettivi.

Durante la poppata, quando il bambino ha la bocca “occupata” con il latte della mamma, la respirazione attraverso il naso diventa l’unica opzione. Pertanto, se il nasino del neonato è ostruito o congestionato, ciò può ostacolare la sua capacità di respirare correttamente e di alimentarsi e deglutire adeguatamente.

Le cure primarie del neonato - mamma che tocca il nasino del suo bambino - igiene e cura del nasino del neonato

(Credits foto: Freepik - holiak)

Per tenere sempre pulito il nasino del bambini, specie se neonati, bisogna rimuovere il muco che si è formato, attraverso appositi lavaggi.

I lavaggi nasali sono un rimedio efficace per liberare il naso dall’eccesso di muco e consistono nella delicata irrigazione delle vie nasali con una soluzione salina, che si fa passare da una narice all’altra, ammorbidendo le secrezioni e rimuovendo così il muco.

Come effettuare un lavaggio nasale?

I lavaggi nasali possono essere effettuati più volte al giorno, specialmente quando il bambino è congestionato.

Se il bimbo è più grandicello, può essere utile utilizzare le docce nasali, che il piccolo può anche fare in autonomia, attraverso un graduale processo di responsabilizzazione. La doccia nasale, quindi, è un’azione preventiva e curativa dei distretti nasali, da praticarsi con soluzioni saline a temperatura corporea o lievemente superiore. Viene in genere effettuata quotidianamente oppure a giorni alterni e può essere associata ad altre terapie inalatorie. Si tratta di un processo in cui si utilizza una soluzione salina o acqua tiepida per sciacquare delicatamente le cavità nasali e può svolgersi attraverso l’uso di soluzioni saline arricchite con oligoelementi e sali minerali. Il suo semplice uso a pressione sull’erogatore consente di raggiungere facilmente i seni nasali ed è indicato per sinusiti e rinofaringiti. È un ottimo metodo per detergere le mucose prima di qualunque altra terapia e aprire il fastidioso “naso chiuso”.

Per altri consigli utili sulle cure primarie del neonato e sul suo benessere in generale, potete consultare il sito ufficiale di Baby Wellness Foundation nella sezione dedicata agli approfondimenti scientifici: https://babywellnessfoundation.org/approfondimenti/

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