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Bonding neonatale: cos’è e i modi più efficaci per favorirlo

Bonding neonatale: cos’è e i modi più efficaci per favorirlo

Ecco i gesti quotidiani consigliati ai genitori sin dalla gravidanza per consolidare il legame con il neonato

Una parola divenuta di gran moda negli ultimi tempi anche in Italia, nata negli Stati Uniti nel 1982 e che sintetizza un processo unico: il legame tra il bambino ed i genitori.

Cos’è il bonding?

Il termine deriva dall’inglese bond, che significa attaccare, vincolare, incollare, cementare: infatti il bonding indica quel legame profondo e permanente che permette di allattare, cullare, giocare con il proprio bambino, ma anche di proteggerlo, di non trascurarlo, di non abbandonarlo.

Quando un neonato si lega alla mamma?

Mamma in dolce attesa - il bonding neonatale

Il legame tra mamma e bambino inizia fin da quando il cuore del piccolo inizia a battere nel corpo della mamma. L’attaccamento della mamma al proprio bambino si sviluppa già prima della nascita quando con l’ecografia si vede la prima immagine e si percepiscono i primi movimenti nella pancia. Infatti, il bambino comincia a conoscere i genitori tramite il suono della loro voce quando è ancora nell’utero materno. Ma non solo. Subito dopo il parto, già al primo sguardo, sboccerà un legame unico ed indissolubile che durerà tutta la vita. Difatti, è stato studiato che nei primi 60-90 minuti dopo la nascita, il neonato si trova nello stato di veglia tranquilla nel quale apre gli occhi, guarda i genitori ed ascolta la loro voce. In questa fase il bambino è molto attento e percepisce ciò che lo circonda: in questo momento avviene il suo primo, importantissimo contatto col mondo.

Come creare un rapporto con il neonato?

Il bonding è quel legame che consente ai genitori di mettersi in relazione positiva con il nuovo cucciolo della famiglia e, contemporaneamente, aiuta il bambino a costruire un rapporto di fiducia ed affettività con il genitore. Infatti, il bonding è il frutto di un amore reciproco, fatto di azioni di cure e interazioni speciali, che crescono e si rafforzano giorno dopo giorno. Ma come crearlo?

La costruzione di questo legame coinvolge tutti i sensi ed inizia nei primi momenti dopo il parto: il primo senso è il tatto, quando il neonato viene posato sul petto della mamma (skin-to-skin). Il tatto è il primo dei sensi a svilupparsi nell’utero materno.

Considerando che la pelle è l’organo più grande del corpo e che i recettori ci mettono in comunicazione con il mondo esterno, il massaggio è assolutamente consigliato per i più piccoli: durante il massaggio, i diversi tocchi ritmati, favoriscono e influenzano il sistema ormonale che rilascia gli ormoni del benessere e si abbassano gli ormoni dello stress.

Mamma che massaggia i piedini del suo bambino - Bonding neonatale

Oltre al tatto, è coinvolto anche l’olfatto, perché per la prima volta il bimbo annusa la pelle della mamma.

E poi, anche la vista entra in gioco, con il primo contatto visivo tra il piccolo e i genitori.

Non dimentichiamo l’udito: il bambino sente il battito cardiaco e la voce della mamma, così come quella del papà e degli altri cari, fin da quando è dentro il pancione. Attraverso i suoni, infatti, il feto inizia a percepire i significati degli stati d’animo della mamma. Sentirle nuovamente dopo la nascita lo rassicura, ecco perché è importante parlare al bambino durante la gravidanza, o fargli ascoltare musica, da ripetere poi quando il neonato arriverà a casa. E poi, sono i gesti quotidiani a costruire questo legame: dal bagnetto al massaggio, dal gioco fino al cambio pannolino.

Ma non solo. Il bonding si può costruire fin dal momento della nascita del bambino, grazie anche della presenza di ossitocina, un ormone che stimola immediatamente il loro legame.

E se non si può stare sin da subito con il proprio piccolo?

Se i genitori, per una serie di motivi, non hanno la possibilità di vivere questi momenti, non devono preoccuparsi: la relazione col proprio bambino si può costruire giorno dopo giorno secondo le proprie possibilità, anche successivamente perchè, in realtà, non ci sono rigide regole da seguire ma è consigliato seguire il proprio istinto e farsi guidare dagli esperti.

Cosa prova un neonato per la mamma?

Mamma e neonato che si abbracciano - Bonding neonatale

Cosa c’è di più bello per un genitore che tenere fra le braccia il proprio bambino e sentirne il delicato profumo e la morbidezza? L’abbraccio aiuta a rinforzare il legame tra bambino e genitore. I bambini adorano essere abbracciati e amano in particolare il modo in cui li abbracciano i loro genitori. E anche se non sanno parlare, riconoscono benissimo i genitori dai loro comportamenti, compreso il modo in cui li abbracciano.

Poi il neonato non è in grado di autoregolarsi, quindi quando si tiene in braccio, la temperatura corporea del genitore lo aiuta a mantenere quella ideale per lui. Ecco allora che l’abbraccio diventa cura, la medicina miracolosa per cancellare stress, pianto, rabbia e capricci del pargolo e sanare le preoccupazioni da parte dei genitori.

Il neonato non ha la capacità motoria di cercare la mamma, ma fin dalla nascita dispone di numerosi strumenti per comunicare i suoi bisogni e generare una risposta di accudimento da parte della mamma: inizialmente lo strumento più utilizzato è il pianto a cui molto presto si aggiungerà il sorriso. Pianto e sorriso hanno l’effetto di far avvicinare la mamma al bambino e vengono definiti “comportamenti di segnalazione”.

Come fortificare il legame con il papà grazie al bonding?

Per il papà il “suo parto” avviene quando può finalmente avere il figlio in braccio, vederlo negli occhi ed essere a sua volta visto e riconosciuto. Subito dopo il parto, il neonato e il papà posso già intraprendere questo fantastico cammino insieme.

Neonato che dorme in braccio al suo papa - Bonding neonatale

Ecco alcuni consigli per favorire un buon attaccamento fra papà e bambino:
  • appoggiare le mani sul pancione
  • accompagnare la mamma alle visite
  • essere presente in sala parto al momento della nascita
  • partecipare attivamente alla cura del bambino parlandogli, cambiando i pannolini, facendo il bagnetto, facendolo addormentare ed aiutando durante i pasti notturni
  • fare le passeggiate
  • tenere il neonato in braccio
  • giocare con il piccolo, con facce buffe, canzoni e suoni divertenti.

Il bambino che ha avuto modo di conoscere il suo papà durante la gravidanza, sarà un bambino che lo riconoscerà a prima vista e il legame verrà instaurato giorno dopo giorno. La presenza di un papà è fondamentale perché la crescita del bambino non è solo appannaggio esclusivo della mamma, al contrario è un “passo a tre” armonioso ed equilibrato, nella costruzione di questi legami speciali e unici.

Per approfondire ulteriormente il tema del bonding potete consultare il sito ufficiale di Baby Wellness Foundation nella sezione dedicata agli approfondimenti scientifici: https://babywellnessfoundation.org/approfondimenti/

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